Comunicato Stampa
IL VOLUME DI MARCO TERMENANA DIBATTUTO ALL’ “ALDO MORO” DI STORNARELLA E ORDONA
STUDENTI IN DIRETTA DIALOGANO CON L’AUTORE DI “MIO FIGLIO.
L’AMORE CHE NON HO FATTO IN TEMPO A DIRGLI”
“Bruciate” le distanze Milano Foggia
(Foggia, 5 maggio 2025) – Gli studenti dell’IC statale “Aldo Moro” di Stornarella e Ordona, Foggia, hanno incontrato oggi Marco Termenana, pseudonimo, autore del libro “Mio figlio. L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli“.
L’evento è stato introdotto dalla Dirigente Scolastica Dottoressa Maria Anna Valvano, preceduta dai saluti del Sindaco e dal Vicesindaco di Stornarella, rispettivamente Massimo Colia e Brigida Cifaldi e della Sindaca di Ordona Adalgisa La Torre. Ha moderato la Professoressa Michela Toto, cioè la referente per il contrasto al bullismo della scuola.
Gli studenti erano nelle loro classi e l’autore collegato in videoconferenza da Milano.
Marco Termenana, con lo pseudonimo di El Grinta, sullo stesso argomento, ha già pubblicato “Giuseppe”.
La storia, che racconta del vero suicidio di Giuseppe, il primo dei tre figli quando, in una notte di marzo 2014, apre la finestra della sua camera, all’ottavo piano di un palazzo a Milano e si lancia nel vuoto, è una lucida testimonianza di un papà che scrive delle difficoltà della famiglia alle prese con il mal vivere di chi si è sentito sin dall’adolescenza intrappolato nel proprio corpo: la storia di Giuseppe è infatti anche la storia di Noemi, alter ego femminile.
Tragedia non solo di mancata transessualità ma anche di mortale isolamento, al secolo hikikomori (termine giapponese che letteralmente significa “stare in disparte”).
L’evento è stato caratterizzato dalla presenza ben integrata di tre soggetti, gli studenti, la dirigente scolastica e i docenti referenti, e gli studenti. Ognuno di essi ha avuto modo di dialogare con l’autore, porre delle domande ed esprimere il proprio punto di vista anche su temi personali e forti come quelli affrontati nel libro, sempre ben coordinati dalla presenza di spirito della professoressa Toto.
Ma perché questa iniziativa?
Ce lo dice il Sindaco di Stornarella Massimo Colia:
“Abbiamo voluto fortemente sostenere e aderire a questo momento di confronto perché riteniamo fondamentale educare i nostri ragazzi al rispetto, all’ascolto e alla consapevolezza di sé e degli altri. Storie come quella di Giuseppe toccano corde profonde e ci pongono di fronte alla necessità, come istituzioni, di non restare in silenzio. Offrire agli studenti la possibilità di dialogare con chi ha vissuto il dolore, e ha avuto il coraggio di trasformarlo in testimonianza, è un atto educativo e di comunità.”
“Mi sono sentita trascinare con forza da Marco Termenana nelle pagine del libro. – aggiunge la Sindaca di Ordona Adalgisa La Torre – L’autore è straordinariamente capace di trasmettere le proprie emozioni e sempre attraverso di lui, quelle degli altri protagonisti. Riuscivo quasi a sentire Giuseppe parlare con suo padre, e guidarlo nella narrazione di questa triste storia.
È un pugno nello stomaco per ogni genitore che crede di sapere tutto dei propri figli”.
Marco Termenana infine:“Giuseppe. I ragazzi sono sempre interessati alla sua storia. Ed io a loro. Il dolore è sempre atroce e stare con loro lenisce le mie sofferenze e la tenerezza che usano nei riguardi di mio figlio mi commuove sempre. Oggi sono stato colpito dalla lettera che i ragazzi hanno voluto scrivergli, in risposta a quella vera che lui ha lasciato e che è fedelmente riportata nelle prime pagine, letta alla fine dell’incontro da uno dei ragazzi più piccoli. È emerso molto bene che gli studenti, almeno quelli di oggi, lo sentono come un loro amico in difficoltà, che vorrebbero aiutare tra l’altro, e questo mi fa davvero piacere.
Ho scritto solo per ritrovare Giuseppe, ma sono contento se posso portare valore aggiunto e così avrò dato anche senso alla sua stupida e inutile morte.”
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L’autore è contattabile attraverso la sua pagina Facebook “Marco Termenana”
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